Da venerdì 7 novembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “VUOTO A PERDERE”, il nuovo singolo dei FOLKSTONE estratto dal doppio album “NATURA MORTA”. Attualmente la band è impegnata con il “Delirium Winter Tour – Special Edition”.
“Vuoto a perdere” è un brano che racconta delle estati degli anni '80, quando un bambino ancora senza maschere, senza pretese, senza alibi alcuno viveva tra sogni e semplice quotidianità. Poi la vita si presentò con i suoi graffi e quel bambino rilanciò con i suoi sbagli e la sua perenne insicurezza in bilico tra sfacciataggine e malinconia. Il potente riff di pive graffia dentro e lascia il segno, proprio come la vita. Un brano che sicuramente non lascia indifferenti.
“Prima o poi arriva il momento in cui si fanno i conti con sè stessi e non sempre si gioca ad armi pari con le scuse ed i rimorsi... e le pive risuonano granitiche nell'orizzonte che si ferma sognando solo il possibile”, dichiarano i Folkstone.
“Natura Morta” già disponibile dal 21 marzo 2025 su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e vinile, è un doppio album dall'animo malinconico e sincero, ma anche potente e vibrante di energia. Il disco si arricchisce della partecipazione di importanti featuring con artisti come i Modena City Ramblers in Fragile, Trevor Sadist in Mediterraneo, Daridel in Mala Tempora Currunt e i Punkreas in La Fabbrica dei Perdenti. La musica si orchestra tra cornamuse, arpa e altri strumenti che, con il loro fascino, evocano tempi lontani. I testi, invece, sono sempre radicati nel qui e nell'ora, pronti a ritrarre scorci d'umanità con un occhio che, più che critico, rimane sensibile dalla prima all'ultima riga. Un ritratto scanzonato e romantico delle nostre vite e del mondo che ci circonda.
Commenta la band a proposito del disco: «La nostra “Natura Morta” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico».
