MATOH: dal 28 novembre disponibile in radio il nuovo singolo “OROBORO”

 

Il brano “Oroboro” racconta il ciclo infinito dell’ansia e la sensazione di essere intrappolati dentro sé stessi. L’immagine del serpente che si morde la coda diventa la metafora di una routine mentale che ricomincia sempre uguale: dolorosa, ma familiare. È quel paradosso emotivo per cui si preferisce restare nel dolore conosciuto piuttosto che rischiare una serenità che spaventa perché ancora ignota. La canzone alterna momenti di lucidità e smarrimento, seguendo un loop emotivo in cui ci si perde e ci si ritrova senza sosta. L’apertura e la chiusura del pezzo - così come il ritornello - rafforzano l’idea di un cerchio che non si spezza, dipingendo un viaggio introspettivo sincero, fragile e crudo, in cui “l’oro si trova solo scavando nel fango”.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Oroboro è nata in una di quelle notti in cui la testa non smette di girare, anche quando il corpo è fermo. È una canzone che parla dei pensieri che tornano sempre, dei cicli che non si riescono a spezzare e della sensazione di vivere dentro un loop mentale da cui non esci mai davvero, forse perché in fondo non vuoi. Scriverla è stato come specchiarmi, ma anche come provare a rompere quello specchio. È il mio modo per fare pace con tutto quello che non riesco a controllare e che forse, a volte, controlla me, tornando sempre, proprio come l’Oroboro.”

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