“Piangere da solo” è una fotografia intima di un momento di smarrimento, quando anche circondati da persone e sorrisi ci si sente comunque lontani da sé stessi. Il brano nasce da quella sensazione di vuoto che non riesci a spiegare, quando il mondo continua a muoversi e tu invece resti fermo — a chiederti se prima o poi passerà. Le parole sono malinconiche, ma la melodia fresca e pop restituisce una leggerezza inaspettata: come se anche nel dolore ci fosse ancora spazio per la luce, per un respiro che prova a farsi musica. Tra immagini sospese e parole semplici ma taglienti, “Piangere da solo” racconta la necessità di concedersi la fragilità, di stare male senza doverlo nascondere, e di accettare che a volte il tempo è l’unica risposta possibile. Un brano che parla di solitudine, ma anche di consapevolezza. Perché riconoscersi nel proprio dolore è, in fondo, il primo passo per tornare a respirare.
Racconta l’artista riguardo alla canzone: “Piangere da solo è nata in un periodo in cui mi sentivo lontano da me stesso. Anche tra la gente sorridevo, ma solo da fuori. Nel brano provo a raccontare la fragilità e la necessità di concedersi il tempo per stare male, con una melodia leggera che lascia intravedere la luce anche nel dolore e nell’instabilità”.
