Nonostante si tratti di un genere ancora un po' marginalizzato e socialmente percepito come indecoroso, la storia del porno (sexy-hot) si intreccia e ci racconta la storia delle società, degli scenari culturali, dei luoghi in cui viene prodotto ed in cui predomina come moda.
Nel contesto italiano, in particolare, gli scorsi anni '90 hanno rappresentato un decennio «ponte» tra due fasi molto diverse che lo hanno caratterizzato: la cosiddetta 'golden age' del porno (a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta il cinema porno italiano ha avuto una tale espansione da rappresentare una salvezza per la semi-agonizzante industria cinematografica del Paese) e la svolta digitale che, a partire dalla seconda metà degli anni novanta, ha poi investito la produzione e la circuitazione di materiale fotografico e audio-visivo di cui oggi è possibile fruire in mille modi, attraverso diversi canali.
In termini di conquiste, da quei passati anni '90 ad oggi, l'ideale di bellezza femminile, legata al sexy-hot, rimane, sicuramente, quello della donna giunonica e prorompente. Il profilo della bomba sexy, infatti, è, da sempre, quello preferito dal pubblico maschile ma, nel lungo periodo, quando la 'passione carnale' va in esaurimento, può incontrare difficoltà se non offre argomentazioni diverse. Proprio per questo motivo, del gentil sesso vengono apprezzate anche la creatività, la capacità di prendere sempre nuove iniziative, anche in campo sentimentale e sessuale, e di coinvolgere umanamente ed emotivamente.
Tra le sostenitrici della tesi che il sexy-hot tanto gradito agli uomini dipenda molto dal contesto culturale e dalle proprie esperienze e che la sensualità e l’attrattiva fisica sono qualcosa che merita di essere apprezzato senza correre il rischio di ridurre una donna semplicemente ad un'immagine o ad un corpo, dimenticando la complessità e l’individualità che una persona porta con sé, troviamo Erika Verduci, imprenditrice genovese e modella, da sempre affascinata dai vestiti, dagli accessori e dall’idea che lo stile possa esprimere la personalità, la quale, appassionandosi all'arte della fotografia, ha scoperto un mezzo assai potente per catturare momenti unici e raccontare storie visive. L'abbiamo incontrata per un'intervista davvero interessante.
Erika Verduci, che cosa rappresenta, per lei, il sexy-hot come genere fotografico e cinematografico?
"Per me è una forma di espressione che può essere vista e percepita in modi diversi, a seconda delle sensibilità personali, e a cui ciascuno può decidere liberamente se avvicinarsi o meno, senza paure e condizionamenti. Ci sono modelli e forme di espressione che possono essere estremamente potenti e sicuramente il sexy-hot ne è un esempio".
Che cosa motiva e spinge le ragazze di oggi e anche le donne non più giovanissime ad avvicinarsi senza troppe remore a questo genere che tanto piace agli uomini?
"Credo che, per molte donne, sia una questione di libertà e di sentirsi sicure nel mostrare la propria sensualità. Oggi ci sono più opportunità per farlo senza troppe restrizioni. Ognuno ha le proprie motivazioni ed è giusto rispettare chi sceglie di intraprendere questo percorso".
Quanto la diffusione dei social ha inciso sul fatto che il sexy-hot stia prendendo piede sempre più?
"I social hanno sicuramente cambiato la percezione della sensualità e del sexy-hot, rendendolo più visibile e accessibile. Le persone ora possono esplorare queste tematiche in modo più libero ma credo che sia importante farlo in modo consapevole e responsabile".
Qual è il suo rapporto con questo genere tanto gradito dal pubblico maschile e quali sono i lati della sua personalità che ritiene più affini a questo modo di trasmettere sensualità ed erotismo?
"Non giudico le persone che scelgono questo genere ma personalmente mi sento più affine ad altri modi di esprimere la sensualità. Penso che l'erotismo possa essere comunicato in tanti modi, anche senza ricorrere a tutti costi ad immagini esplicite".
Quanto di erotico e di sensuale cerca di trasmettere, in qualità di modella, attraverso la fotografia, visto che è uno strumento potente che aiuta a catturare e diffondere molti messaggi?
"Quando lavoro come modella, cerco di trasmettere sensualità in modo elegante e discreto senza mai forzare l’aspetto erotico. Penso che la bellezza possa essere sensuale senza bisogno di mostrare tutto e mi piace trasmettere emozioni piuttosto che solo fisicità".
Che cosa pensa delle modelle o delle attrici che, talvolta, si sono pentite di essere state icone di questo genere?
"Penso che ognuno abbia il diritto di cambiare idea e percorso. Se una persona sceglie di intraprendere una certa carriera e poi si pente, credo che non ci sia nulla di male. È importante non giudicare gli altri, perché ognuno ha il diritto di cambiare, di evolvere e di fare le scelte che ritiene giuste per sé".
Desideri e progetti per il suo futuro?
"Per il futuro, desidero continuare a crescere professionalmente in altri ambiti legati alla creatività, sempre rimanendo fedele ai miei valori. Mi piacerebbe continuare a fare la modella, ma anche esplorare nuovi progetti che possano aiutare a promuovere una visione sana e consapevole del corpo e della sensualità".
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