“Unapologetic” è un brano che parla della libertà di essere sé stessi, rompendo con il bisogno di adattarsi e compiacere gli altri, invitando a mostrarsi senza paura. È un pezzo che mescola rock, elettronica e rap, con un sound crudo e potente. Le percussioni sono incalzanti, il basso distorto vibra sotto pelle, e la produzione gioca tra minimalismo e potenza, con momenti che esplodono come dinamite. La parte vocale è tagliente e ritmica, con strofe quasi rappate, veloci e serrate, che si contrappongono a ritornelli più aperti ma sempre carichi di tensione. Il bridge si trasforma in una sezione psichedelica, che rompe lo schema e trascina l’ascoltatore in una spirale più visionaria e ipnotica. Una canzone diretta, che non cerca approvazione.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Con “Unapologetic” voglio farmi vedere come sono, senza compromessi. Per tanto tempo nella mia vita ho sempre fatto sí che non pesto i piedi della gente, che non sono “troppo”, che non do fastidio, e che faccio quello che ci si aspetta di me. Ma “Unapologetic” è proprio tutto il contrario: è una canzone che è tanto, e anche troppo per alcuni, ma questo non deve impedirci di esprimere chi siamo veramente. Tutta quella luce che abbiamo dentro, tutto quell’amore, quell’energia positiva, la dobbiamo fare vedere, che ci amino o no. È una canzone per tutti i “people pleaser”, per tutte le persone che si sono fatte sempre piccole e che si sono nascoste. Questo è il vostro inno, e voglio che ne andiate fieri di voi stessi, senza più chiedere scusa per ciò che siete».