Il musical nasce dalla mente creativa e dal cuore visionario di Vicky Martinez, ballerina internazionale, coreografa e direttrice artistica dell’Associazione Milleunavoce, realtà attiva da quasi dieci anni sul territorio romano. Milleunavoce non è solo una scuola d’arte, ma un luogo dove l’arte si fonde con i valori dell’inclusione, dell’empatia e del rispetto reciproco. Qui ogni bambino, indipendentemente da etnia, religione, identità di genere o condizione sociale, può trovare spazio per esprimersi, per sentirsi parte di un progetto più grande. Perché il sogno, quello vero, è costruire un futuro più giusto, dove nessuno resti indietro.
“La Stella dei Desideri” è molto più di uno spettacolo: è una favola cucita su misura per i bambini affetti dalla sindrome di Moebius, una rara patologia neurologica che comporta la paralisi dei nervi facciali e rende impossibile il movimento del volto, compreso il sorriso. Per questo è spesso definita la “malattia del sorriso”. Ed è proprio da questa mancanza, da questo vuoto emozionale e visivo, che nasce il bisogno di raccontare una storia che faccia luce, che accenda speranza.Sul palco si alterneranno più di 100 giovani artisti, tra cui 50 bambini e ragazzi dell’Associazione Milleunavoce, dai 5 ai 20 anni, affiancati da 50 piccoli coristi del Coro della Scuola di Musica Ponte Linari. Un caleidoscopio di voci, volti ed emozioni che renderanno questo evento una celebrazione viva dell’inclusione scolastica e sociale, un laboratorio umano e artistico dove la diversità diventa ricchezza e la disabilità si trasforma in possibilità.
Tutto il ricavato dello spettacolo verrà devoluto all’Associazione Italiana Sindrome di Moebius Onlus (A.I.S.Mo.), che da anni si impegna nella promozione della ricerca scientifica e nel sostegno alle famiglie. Un gesto concreto che conferma quanto l’arte, quando è sostenuta da valori profondi, possa davvero cambiare le cose, lasciare il segno.
«La Stella dei Desideri nasce per dare voce a chi spesso non viene ascoltato: i bambini affetti da malattie rare. Ogni nota, ogni passo di danza, ogni parola sul palco è una scintilla di speranza – dichiara Vicky Martinez – Questo musical è un abbraccio collettivo, un invito a non smettere mai di sognare. Perché quando arte, scienza e cuore si uniscono, anche il buio più profondo può essere illuminato da una piccola, grande luce.»
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio della Città Metropolitana di Roma, della Regione Lazio e della Federazione Italiana Malattie Rare (UNIAMO). Un riconoscimento importante che sottolinea il valore educativo e sociale del progetto.
A sostenerlo con forza anche Tiziana Biolghini, Consigliera delegata alle Pari Opportunità, Politica sociale, Cultura, Partecipazione, Trasparenza e Anticorruzione della Città metropolitana di Roma Capitale:
«Crediamo che il linguaggio dell’arte sia così universale e potente da costituire una delle vie prioritarie per fondare le basi di una società consapevole, inclusiva, coesa, soprattutto partendo dalle giovani generazioni e dal loro grande bisogno di chiavi interpretative della realtà.»
«Siamo al fianco di Milleunavoce come di tutte le realtà che operano nel territorio con questo scopo; l’attesa che ha incontrato “La stella dei desideri”, con entrambe le date già sold out, ci fa pensare che questa sia la strada giusta per intercettare un grande bisogno di partecipazione e orientamento da parte di tutti, a tutte le età.»
Dal 2016, Milleunavoce si distingue come realtà artistica e sociale, prima come scuola e poi, dal 2021, come associazione. Organizza musical, eventi canori, spettacoli teatrali e videoclip, destinando ogni ricavato a scopi benefici. Tra le realtà sostenute nel tempo, oltre ad A.I.S.Mo., figurano nomi importanti come Fondazione Telethon, Croce Rossa Italiana e UNICEF, a conferma di un impegno che va ben oltre il palcoscenico.
“La Stella dei Desideri” non è soltanto uno spettacolo. È una dichiarazione di intenti. È il simbolo di una comunità che sceglie di stare dalla parte dei più fragili. È un raggio di luce che attraversa la scena e arriva dritto al cuore. Perché i sogni, quando sono condivisi, possono davvero trasformarsi in realtà.
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