“Vivere nella mia testa” racconta un viaggio viscerale tra caos interiore e fragilità. I richiami a Escher e Lucio Fontana plasmano un universo visivo e concettuale fatto di scale infinite e lacerazioni interiori. Tra esplosioni emotive e ciclicità senza fine, la canzone diventa un grido di ribellione e vulnerabilità, un cammino senza uscita nel caos della psiche.
Spiega la band a proposito del brano: “Questo brano è il labirinto dell’anima, un viaggio intenso e viscerale nelle profondità della mente, tra lotta interiore, autosabotaggio e ricerca di senso. Le immagini crude e simboliche si alternano, trasformando il dolore in arte e la confusione in un’esperienza sonora potente”.