La saudade diventa il centro emotivo di una scrittura che intreccia chitarre indie-rock, synth dal respiro dream-pop e parole che sanno di sale, pioggia e ritorni. Montisano canta la nostalgia non come ferita, ma come presenza costante, un sentimento che abita le cose di ogni giorno: il lavoro, i gesti ripetuti, la marea che si gonfia, la silhouette di una persona che continua a tornare nei pensieri. Con "Saudade di Te", Roberto apre la strada al suo primo EP, "Respirare la Polvere", in uscita all’inizio del 2026. Un progetto intimo e minimale, costruito su quattro brani che si muovono tra ricordi, silenzi e verità lasciate in sospeso. C’è qualcosa di volutamente grezzo nel suo suono — come una demo mai finita o una confessione che sfugge di mano —, un equilibrio fragile tra il calore dell’analogico e il respiro onirico dell’elettronica. La polvere del titolo è quella delle esperienze che si sedimentano nel tempo, delle cose che non si riescono a buttare via. È la traccia che resta quando tutto sembra passato, ma continua a vibrare, come un’eco che non smette di respirare.