COMICON 2025

Appena conclusa l' Edizione 2025 del COMICON alla Mostra d' oltremare di Napoli, numerosa l' affluenza,  maggiori gli ingressi dei partecipanti, il 71% proveniente da tutta Italia e anche, in parte, dall' estero.

Il dato del 2025 porta a grandi incisioni positive sull'Economia e sul Turismo  coinvolgendo strutture ricettive, trasporti, ristorazione e commercio.

Un festival giovane per un pubblico soprattutto giovane, ma anche meno giovane , sono arrivati 183.000 visitatori, il 4,6% in più rispetto al 2024. Con oltre 600 eventi in programma, 30.000 metri quadri coperti e altri 50.000 all’aperto, l’edizione 2025 ha offerto palchi per esibizioni live, sale incontri da 20 a 400 posti, un’arena da 6.000 posti e un teatro da 850.

Confermando il ruolo di Napoli come città viva e attrattiva per le nuove generazioni e per il mondo della cultura pop, tra fumetti, cinema, serie TV, videogiochi e cosplay. Già sono  state annunciate le date dell’edizione 2026, che si terrà sempre alla Mostra d’Oltremare dal 30 aprile al 3 maggio.

NAPOLI CITTÀ DEL FUMETTO

Quello tra Napoli e il fumetto è un rapporto che vive e si rinnova fin dagli anni Trenta dell'Ottocento. Nel 1836, infatti, bizzarre e suggestive rappresentazioni proto fantascientifiche della maschera partenopea più popolare incontravano il favore degli appassionati in una serie di almeno tre litografie ritraenti il Pulcinella nella Luna, una tra le versioni italiane di maggior successo della cosiddetta Grande burla lunare, che dalle colonne del quotidiano statunitense New York Sun, iniziò a fare il giro del mondo in versioni riadattate alle differenti realtà nazionali. Partenope, poi, ha un ruolo significativo nella nascita del fumetto italiano, poiché intorno a metà Ottocento in città apparvero alcune interessanti sperimentazioni visivo-narrative su riviste di satira come L'Arlecchino e nel 1849 fu pubblicato il primo esempio italiano conosciuto di albo a fumetti: quel Ciccillo di Pasquale Mattej scoperto proprio dal COMICON lo scorso anno. Napoli ha continuato a dialogare con la nona arte lungo il Novecento e lo fa ancora oggi, riproponendosi ogni volta come autentica Citta' del fumetto.

NAPOLI LEGGENDARIA

Nel raccontare Napoli, i fumetti hanno spesso intrecciato Storia, miti e leggende,tradizioni e folklore, rievocando così le vite celebri di personaggi reali come Maradona o Matilde Serao, ma anche raccontando vicende che sfumano nel leggendario, come nella versione a fumetti del commissario Ricciardi, che si muove tra realtà e suggestione nella Napoli di primo Novecento, col protagonista impegnato a risolvere crimini e delitti grazie a uno speciale "potere" scoperto in giovane età: la capacità di scrutare le ultime sensazioni di una persona deceduta per morte violenta. Allo stesso modo, vengono declinate secondo le strutture e i modi del fumetto tradizioni partenopee antichissime, col "detective dell'impossibile " Martin Mystère alle prese con la smorfia o Pulcinella, il dampyr Harlan Draka faccia a faccia con uno strano "munaciello", per non parlare dei francesi (pardon, Galli) Asterix e Obelix oppure di quelle avventure che riportano alla nascita del presepe. Sono tanti i fumetti che hanno saputo evocare l'atmosfera storica e mitica, arcaica e leggendaria della città.

NAPOLI SPETTACOLARE

Musica, teatro, cinema e tanto altro: Napoli è nota in tutto il mondo anche per essere una tra le patrie indiscusse dello spettacolo, con una tale quantità e qualità di artisti e opere da lasciare senza parole. Inevitabilmente, dunque, anche il fumetto italiano e internazionale ha guardato con insistenza a questo patrimonio ineguagliabile, rielaborandolo in numerose occasioni attraverso il suo linguaggio specifico. Un'esperienza visivo-narrativa di successo, riproposta più volte nel corso degli anni, è per esempio quella del teatro di Eduardo De Filippo a fumetti, con capolavori senza tempo come "Questi fantasmi" o "Natale in casa Cupiello" che hanno preso nuova vita nella magia della nona arte. Ma il fumetto ha prodotto anche omaggi affettuosi ad attori più pop come Bud Spencer, la cui vita è diventata anche un racconto fumettistico avvincente e coinvolgente. Per non parlare poi del simbolo di Napoli: Totò, il Principe della risata, che attraversa tutta la sezione, protagonista della preziosa versione a fumetti di Fabio Celoni di un film su Don Chisciotte mai realizzato e di un altrettanto mirabile, e fulminante, biografia disegnata da Gianni De Luca.






A cura di Antonella De Novellis