Film biografico-musicale; regia di James Mangold; con Timothée Chalamet, Edward Norton, Elle Fanning, Monica Barbaro; USA 2024; durata: 141 minuti; distribuito da Walt Disney; nelle sale dal 23 gennaio.

Tratto dal libro di Elijah Wald “Dylan Goes Electric!”, il film ripercorre, sullo sfondo della guerra fredda (Vietnam e Cuba) nei primi anni '60, la nascente carriera del futuro Premio Nobel Bob Dylan, la sua affermazione, la discussa svolta elettrica del 1965, nel segno della costante ammirazione per Woody Guthrie che ciclicamente apre e chiude la pellicola, tra l'altalenante amicizia con Pete Seeger, suo mentore, e le tormentate relazioni con Sylvie e la cantante folk Joan Baez. Pur nella suggestiva riproposizione di pezzi di impareggiabile bellezza come “Blowin' in the Wind”, l'attore Timothée Chalamet non appare all'altezza canora di Dylan (mostrandosi persino poco intonato in diversi passaggi), a differenza di Monica Barbaro, magistrale nel ruolo di Joan Baez, benché sia di lei più convincente sul piano recitativo. Dal punto di vista registico, il film risulta privo di una solida intelaiatura narrativa, configurandosi come una successione di rapide sequenze, con ellissi e salti fulminei, spesso in assenza di coerente continuità, per quanto appaia rimarcato in tutta evidenza il motivo centrale, ovvero il ruolo di ribelle anticonformista del protagonista.