Con ironia tagliente e provocazione, “Non si può dire” affronta il politicamente corretto, smascherandone le contraddizioni e i tabù. Il brano esplode fin dall’inizio con sonorità squillanti e un ritmo che richiama l’energia delle tradizioni popolari, per poi trasformarsi in un vortice sonoro fatto di bassi elettronici, synth e battiti travolgenti. La voce corre veloce, con un fraseggio serrato e incalzante, trascinando l’ascoltatore in un climax che alterna denuncia sociale e forza liberatoria.
“Non si può dire” è un inno alla libertà di parola, un manifesto artistico che conferma la cifra stilistica di Rocco Cantautore: un cantautorato autentico, implacabile, diretto, capace di unire satira, impegno e ritmo trascinante.
Spiega l'artista a proposito del brano: “Non si può dire è il mio modo di cantare (e far cantare) ciò che oggi si vuole zittire. Ho scelto di interpretare strofe ‘mute’ e cartelli perché spesso la censura è più di una parola: è un gesto. La pizzica che diventa elettronica racconta proprio questo: tradizione e presente che si scontrano, il suono di una verità che prova a farsi strada tra algoritmi e bavagli.
È un tassello del mio progetto: musica che fa muovere, ma anche pensare, canzoni che ti prendono allo stomaco e ti costringono a fare i conti con quello che non vorresti sentire”.
Il videoclip di “Non si può dire”, realizzato da Rocco Cantautore con la sua regia e produzione indipendente, riflette perfettamente il concept del brano: dare voce a ciò che oggi viene censurato o rimosso. Ambientato su uno sfondo nero essenziale, il video alterna scene in cui l’artista canta il ritornello a momenti di “scena muta”, in cui mostra cartelli con parole chiave e tabù della nostra società, senza pronunciarle, perché d'altronde "non si può dire".
A sottolineare il tono ironico e provocatorio, Rocco interpreta con espressioni teatrali, gesti surreali e l’uso di oggetti simbolici, come una tromba di carta, che accentuano la dimensione satirica del brano. La scelta minimalista diventa qui una cifra stilistica: essenziale ma d’impatto, il videoclip mette al centro il messaggio e l’espressività dell’artista, trasformando il limite produttivo in forza comunicativa