25 aprile 1995 – 25 aprile 2025. Trent’anni esatti da quel giorno in cui un riff sporco, una voce graffiante e una melodia immortale cambiarono il corso della musica britannica. “Some Might Say”, singolo degli Oasis e primo numero uno nella UK Singles Chart per la band di Manchester, torna oggi a splendere grazie a una ristampa speciale in vinile 7 pollici color perla, in edizione limitata, che celebra non solo un anniversario ma un’epoca intera. Una canzone diventata colonna sonora di un’intera generazione, che oggi rinasce in un momento in cui il nome “Oasis” torna a riempire stadi, a scuotere cuori, a far tremare il mondo del rock.

Un singolo, un’era

“Some Might Say” non è soltanto una canzone. È il manifesto sonoro di un’epoca che stava per essere definita. Pubblicata solo otto mesi dopo l’esplosivo debutto con Definitely Maybe, questa canzone rappresentava molto di più che un semplice passaggio discografico: era il ponte tra ciò che gli Oasis erano stati e ciò che stavano per diventare. Era la scintilla che avrebbe acceso il fuoco di (What’s the Story) Morning Glory?, album iconico che avrebbe consacrato la band al pantheon della musica mondiale.


Il brano – scritto da Noel Gallagher e cantato con l’irruenza malinconica di suo fratello Liam – parlava a chiunque si fosse mai sentito diverso, fuori posto, affamato di verità e bellezza in un mondo grigio. E la risposta del pubblico fu immediata: #1 nella UK Singles Chart, Top Ten in Finlandia, Islanda, Irlanda e Svezia. Ma soprattutto, un successo travolgente che ancora oggi echeggia nei cori da stadio, nelle playlist nostalgiche e nei cuori di chi ha vissuto gli anni ’90 con un paio di Dr. Martens ai piedi e un sogno di rivoluzione in testa.

Un vinile per sognare ancora

A trent’anni di distanza, la storia si rinnova. La speciale edizione limitata in vinile color perla è oggi disponibile e rappresenta un pezzo da collezione non solo per i fan più accaniti, ma per chiunque voglia toccare con mano – anzi, con la puntina del giradischi – un frammento di leggenda (https://oasismusic.lnk.to/SMS30sgl). E per accompagnare questa uscita, è stato pubblicato anche un nuovo video visual ufficiale su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=TpQjnRbj8bw), che reinterpreta visivamente l’energia e lo spirito della canzone, trasportandolo nel nostro presente con un’estetica che guarda al futuro senza dimenticare il passato.

Il ritorno degli dei del Britpop

Se la ristampa celebra la storia, il presente degli Oasis è ancora più elettrizzante. Dopo anni di silenzio, polemiche, sogni infranti e reunion sempre smentite, il 2024 ha segnato il ritorno che nessuno osava più aspettarsi: gli Oasis sono tornati. E l’hanno fatto nel modo che gli è più congeniale: conquistando il mondo. Il tour mondiale “Oasis Live ’25” ha registrato il sold out in ogni singola tappa. Da Cardiff a Tokyo, da Londra a Buenos Aires, ogni stadio è diventato un tempio del rock, ogni concerto un pellegrinaggio laico per milioni di fan sparsi in ogni angolo del pianeta.

Date come quelle del Wembley Stadium – dove sono state aggiunte nuove serate per far fronte a una domanda fuori scala – sono già leggenda. E c’è chi parla del tour come dell’evento musicale del decennio. Del resto, chi meglio degli Oasis poteva riportare il rock a dominare le conversazioni, le radio, le emozioni?

Una raccolta che riassume un’epopea

Nel frattempo, a tenere viva la memoria della band c’è anche la ristampa di Time Flies… 1994 – 2009, la raccolta che racchiude tutti i singoli pubblicati dalla band nel periodo d’oro. Pubblicata in edizione limitata per il Record Store Day, in formato LP a quattro colori e in un box numerato, la raccolta ha conquistato il terzo posto nella UK Official Albums Chart. Una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che gli Oasis sono tornati per restare.

Verso ottobre: 30 anni di (What’s The Story) Morning Glory?

Il 25 aprile è solo l’inizio. Il prossimo ottobre ricorrerà anche il trentennale dell’album che ha definito un’intera generazione: (What’s The Story) Morning Glory? L’album dei record, con oltre 25 milioni di copie vendute, contenente inni senza tempo come “Wonderwall”, “Don’t Look Back in Anger” e, naturalmente, “Some Might Say”. Un’opera che ha portato la working class inglese nei palazzi del potere culturale, che ha fatto della rabbia giovanile un’arte, e della malinconia un motivo di orgoglio.

Il tempo vola, ma i sogni restano

“Time Flies…”, recita il titolo della raccolta. Il tempo vola, sì. Ma ci sono emozioni che non invecchiano, cori che non si spengono, sogni che tornano a bussare alla porta con la forza di un accordo di chitarra suonato in un garage di Manchester. Oggi, mentre sfioriamo con le dita un vinile color perla, mentre guardiamo il nuovo video di “Some Might Say” su uno schermo HD, mentre leggiamo le date di un tour che ha fatto impazzire il mondo, capiamo una cosa: gli Oasis non sono mai andati via. Erano solo in attesa del momento giusto per tornare a prendersi tutto.

E oggi, quel momento è arrivato.