1-1 Fenomeno e fattori psicologici
La prostituzione minorile è la condizione in cui un bambino o un adolescente offre prestazioni sessuali in cambio di denaro, spesso sotto costrinzione, minaccia o inganno.
La parola "prostituzione" deriva dal latino "porre davanti", e indica la situazione della persona che viene paragonata alla merce in vendita "posta davanti" alla bottega del suo padrone. Quando è un minorenne a svolgere questa attività si parla di prostituzione minorile. Molti minori vengono spinti alla prostituzione a causa della povertà o dell’influenza di adulti che li sfruttano. I minori sono, infatti, facili vittime di reti criminali che li costringono alla prostituzione attraverso minacce o inganni.
Spesso sono gli stessi familiari a compiere abusi sul minore durante l'infanzia, insegnandogli che il suo corpo può essere facilmente dato ad altri; un corpo che viene ridotto a merce, privato della sua dignità e umanità, non più soggetto di emozioni e affetto. Altre volte la scelta di questo lavoro può essere volontaria, considerando la prostituzione un modo come un altro per guadagnare soldi.
Ciò è dovuto anche all’influenza dei social media: bambini e adolescenti sono infatti esposti a contenuti e immagini di natura sessuale non adeguati alla loro età e di conseguenza iniziano a vedersi come oggetti sessuali che possono essere usati, valutando il proprio valore principalmente in base all'aspetto fisico.
I ragazzini che decidono di prostituirsi solitamente, però, provengono da contesti familiari privi di regole e dell’attenzione dei genitori. Infatti, quando la famiglia non è in grado di trasmettere sostegno e amore, si può finire a ricercarlo nel modo sbagliato, attraverso attimi di finto amore che creano l’illusione di un benessere che non esiste, e l’erronea convinzione di potersi affermare attraverso un comportamento adulto e un guadagno.
Così facendo si va incontro a solitudine, ansia, depressione, disistima, aumentando il rischio di suicidi, oltre che il rischio di contrarre malattie e il tasso di gravidanze indesiderate con conseguenti aborti. In alcuni casi il trauma subito da una così giovane mente, la quale ancora non riesce a rendersi pienamente conto della situazione in cui si trova e non è in grado di affrontarla, sfocia in disturbi dissociativi, in cui l’inconscio cerca di allontanarsi dalla realtà.
Questi disturbi accompagneranno il giovane per tutta la sua vita e tutto ciò a causa di una strada sbagliata, costretta per povertà o scelta per ignoranza, per leggerezza, per mancanza di una famiglia affettuosa e presente.
1-2 la prostituzione in ambito legale
Il codice penale con l’articolo 600-bis punisce la prostituzione minorile, con pene più severe per chi induce o sfrutta un minore e reprime la pornografia minorile (600-ter); con l’articolo 601 punisce la tratta di esseri umani ai fini dello sfruttamento sessuale e ne reprime l’acquisto con l’articolo 602.
Quanto riguarda la prostituzione degli adulti, in Italia essa non è reato, ma è regolata da diverse normative che disciplinano attività collaterali e comportamenti connessi.
La legge principale di riferimento è la Legge Merlin (Legge n.75 del 20 febbraio 1958), che con gli articoli 3 e 4 ha abolito le case di tolleranza e ha introdotto sanzioni per lo sfruttamento delle prostitute e il favoreggiamento di tali attività, mentre l’articolo 5 reprime chi organizza la prostituzione altrui, anche senza trarne profitto diretto.
Inoltre, alcuni Comuni possono emettere ordinanze che sanzionano chi svolge questa attività in strada o chi acquista prestazioni sessuali in luoghi pubblici, specialmente nelle zone residenziali. In sintesi, la prostituzione esercitata in forma privata non è reato, ma è penalizzato lo sfruttamento, il favoreggiamento e l'organizzazione da parte di terzi.
1-3 alcuni dati sul territorio nazionale
In Italia, si calcola che tra il 7% e il 10% delle persone coinvolte nella prostituzione siano minorenni, adolescenti e bambini.
In Europa la prostituzione minorile è in gran parte orchestrata dal traffico di esseri umani. Infatti, delle 14.000 vittime un quarto di queste sono minorenni, di cui il 64% sono sfruttate per la prostituzione. Tra le donne italiane coinvolte nei traffici degli esseri umani il 3,3% sono minorenni ed anche qui la forma di sfruttamento prevalente è quella sessuale(49% circa).
Molte ragazze prostitute provengono dalla Nigeria e dalla Costa d'Avorio, ed in misura minore da altri paesi africani e dall'Est Europa (Romania in primis).
Il coinvolgimento di alcune ragazze avviene grazie a dei loro connazionali, che si fingono loro spasimanti (i cosiddetti lover-boy) facendo leva sui loro sogni e sulle loro ambizioni, ed una volta arrivate in Italia, sono costrette ad una prostituzione forzata. Ma la prostituzione minorile invade anche le reti sociali, in particolare si diffonde rapidamente il fenomeno della pedopornografia: si stima che in Italia nel 2021 siano stati registrati 5316 casi di pedopornografia, secondo i dati della Polizia postale, in aumento del 47% rispetto all'anno precedente.
I dati pedopornografici provengono per la maggior parte dal Dark Web, covo principale e inaccessibile dove vengono gestite attività illecite e dati vietati.
1-4 aiutare quotidianamente
Fondamentale è l'informazione, la formazione e la sensibilizzazione, sia per i minorenni che per gli adulti, attraverso le scuole, le istituzioni, le comunità locali e le associazioni.
I genitori devono costituire una guida per i figli, monitorando i contenuti visualizzati nei media e le persone che li circondano.
a cura di Attiva Mente
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