Nel panorama del fumetto italiano, pochi autori sono riusciti a lasciare un segno così profondo e duraturo come Altan. Le sue strisce, con la loro ironia tagliente e la satira politica, sono diventate un’istantanea dell’Italia che cambia, ma che, allo stesso tempo, rimane ancorata a vizi e contraddizioni senza tempo. 
Nato nel 1942, Francesco Altan ha costruito una carriera che ha saputo colpire nel profondo, prendendo di mira figure politiche, sociali e culturali con un linguaggio che, pur nella sua semplicità, non ha mai mancato di far riflettere. Le illustrazioni di Altan sono immediatamente riconoscibili: linee semplici, ma precise, con personaggi che sembrano quasi sospesi in un universo di risate amare. 
Il suo più celebre protagonista, Cipputi, un operaio con gli occhi sbarrati e un’espressione attonita, incarna in modo perfetto le contraddizioni della classe lavoratrice italiana. Cipputi, pur nella sua ingenuità, è spesso il più lucido, l’unico in grado di vedere oltre le menzogne raccontate dai potenti. Le sue vignette sono come piccole frecce, che colpiscono con precisione chirurgica il cuore delle problematiche italiane, spaziando dalla politica alla società, dalla cultura all’economia. Altan ha saputo raccontare la realtà italiana in modo diretto, senza paura di mostrare la sua faccia più crudele, ma sempre con un tocco di sarcasmo che rende le sue osservazioni tanto pungenti quanto divertenti. 
La satira politica di Altan ha sempre avuto un’impronta distintiva. Nei suoi fumetti, i personaggi della politica italiana non sono mai raffigurati come eroi, ma come figure grottesche e contraddittorie, spesso incapaci di affrontare le sfide del paese con serietà. L’abilità di Altan sta nel saper ridicolizzare il potere senza cadere nel banale, ma riuscendo a mostrare come le istituzioni stesse siano spesso le prime a essere ridicolizzate dalle proprie stesse azioni. 
I suoi lavori sono diventati veri e propri strumenti di critica sociale, dove l’umorismo si mescola a una riflessione profonda sullo stato della società. Un esempio celebre è la sua rappresentazione dei politici italiani, uniche caricature che sanno essere irriverenti ma, al contempo, incredibilmente veritiere. Le sue vignette, che esaminano temi come la corruzione, l’inefficienza e la democrazia, restano ancora oggi attuali, nonostante i cambiamenti nel panorama politico. Altan ha avuto una carriera che ha attraversato decenni di evoluzione politica e sociale, ma è riuscito a rimanere sempre attuale, grazie a un umorismo che non ha paura di sfidare l’establishment e di affrontare temi spinosi. 
La sua capacità di leggere e interpretare la realtà, restando fedele a se stesso e al suo stile, lo ha reso una figura unica nel panorama dei fumetti. Ogni sua vignetta è una piccola opera d’arte che invita alla riflessione, ma che, al contempo, sa far sorridere, mostrando che la comicità può essere un potente strumento di denuncia sociale. In un mondo dove i fumetti spesso sono relegati a un pubblico di nicchia, Altan ha saputo conquistare il cuore di generazioni di lettori, offrendo loro un modo di vedere l’Italia con occhi nuovi, senza mai perdere il suo inconfondibile spirito critico. 
Se c’è una lezione che ci arriva dai suoi fumetti, è che, per quanto le cose possano sembrare cambiare, la realtà italiana resta sempre la stessa: complessa, contraddittoria e, talvolta, perfino comica. Ma sempre degna di essere osservata con un sorriso, anche se amaro.
Alessandro Testa